Alabama: prima esecuzione con l’azoto

di Giorgia Sogos Wiquel

Per la prima volta nella storia lo stato dell’Alabama ha eseguito il 26 gennaio la condanna a morte di un detenuto costringendolo ad inalare azoto puro. La vittima Kenneth Eugene Smith, 58 anni, si trovava in carcere dal 1998 con l’accusa di aver ucciso su commissione la moglie di un predicatore. Sfuggito dal primo tentativo di essere giustiziato tramite iniezione letale nel 2022, la Corte Suprema degli USA respinge l’ultimo appello decretandone la sua morte per asfissia, la prima al mondo, nel carcere Holman di Atmore. L’esecuzione tramite inalazione di azoto puro è stata approvata anche dagli stati del Mississippi e dell’Oklahoma che tuttavia non hanno ancora utilizzato questo metodo. Inutile è stata la mobilitazione delle numerose organizzazioni nazionali e internazionali, attive nella difesa dei diritti umani, nell’impedire tale azione. Le Nazioni Unite ribadiscono la gravità della decisione dello Stato americano e sottolineano che si tratti di un vero e proprio “passo indietro per l’umanità”. A questo proposito Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha dichiarato: “Smith è stato una cavia su cui è stato testato un nuovo metodo che, inspiegabilmente, la Corte suprema non ha considerato incostituzionale ai sensi dell’Ottavo emendamento, che vieta le pene crudeli. Pompare azoto per molti minuti per togliere ossigeno è una cosa terribile, una sofferenza atroce. Sembra quasi che la Corte abbia deciso di vedere come andava a finire con Smith per poi, eventualmente, vietare esecuzioni successive. Un esperimento nell’esperimento, dunque”.

Fonte: Virgilio Notizie