GRANDE PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO ALL’EVENTO “AFGHANISTAN: TERRA SENZA PACE”

di Giorgia Sogos Wiquel

L’incontro sul tema dell’Afghanistan, tenutosi ieri presso l’Auditorium di Sant’Apollonia di Firenze, ha riscosso una grande partecipazione di pubblico. I relatori che si sono alternati sul podio hanno riportato la drammatica situazione che attraversa questo paese, segnato dal ritorno al potere dei talebani. Dall’intervento del professore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze Alberto Tonini è emerso che l’Afghanistan, nonostante l’occupazione talebana, resta un paese ancora privo di un’autorità centrale. 40 milioni di persone vivono sparse in un territorio che si presenta fortemente frammentato sia sul piano linguistico che culturale, per cui è tuttora inesistente un senso di appartenenza comune. Circa 3 milioni e mezzo sono gli sfollati interni, 4 milioni sono i profughi nei paesi vicini mentre solo i più fortunati riescono a raggiungere l’Europa. Come riporta il portavoce di Amnesty International sezione Italia Riccardo Noury, l’Afghanistan era considerato un paese sicuro fino all’arrivo dei talebani. Con l’avvenuto di questi ultimi al potere nell’agosto del 2021 e l’applicazione del diritto islamico molte violazioni dei diritti umani sono state messe in atto e anche le varie indagini compiute sui crimini contro l’umanità sono state molto spesso sabotate dalle amministrazioni occidentali. Oltre alla violazione dei diritti e delle libertà si assiste a un progressivo aumento delle violenze rivolte soprattutto contro le donne. A questo proposito la giornalista Barbara Schiavulli, sulla base della pluriennale esperienza sul campo, ha fatto luce sulla drammatica condizione in cui vivono le donne, ai margini della società, a cui vengono negati tutti i diritti, primo tra tutti l’istruzione. Schiavulli racconta di un paese segnato da una profonda crisi economica e umanitaria, con un progressivo aumento del traffico di esseri umani. Federica Ferraresi, Capomissione per Medici Senza Frontiere, sottolinea come a livello sanitario la situazione stia precipitando. Tra le emergenze si riscontrano l’insorgere di malattie infettive, di malnutrizioni (circa il 40% della popolazione), di traumi e l’aggravarsi di patologie oltre che l’aumento della mortalità. L’Afghanistan si presenta oggi come un paese isolato che ha perso i supporti necessari da parte della comunità internazionale, fortemente frammentato al suo interno e ancora privo di servizi di base quali cibo, educazione e sanità, servizi, questi, che dovrebbero essere garantiti e che invece risultano inesistenti.

Momenti dell’evento – a lato Dott. Riccardo Noury – Portavoce nazionale Amnesty International Sezione Italia